Si cade e poi ci si rialza.
Non c’è un SI DEVE, c’è solo QUEL CHE SI PUÒ.
Vero è che non ci si deve perdere di vista e io Mi vedo ancora.
Cammino su una corda “molla”. Fatico a rimanere in equilibrio, ma ce la metto tutta.
Basta un piccolo inconveniente, lo scarico del lavandino otturato, a farmi traballare. Basta un’ influenza a farmi precipitare… L’ influenza è un lusso che non ti puoi permettere. Non puoi rimanere al caldo con una tisana fumante da sorseggiare. Devi andare a portare CURA a chi, da solo, non è più in grado di curarsi.
Il Suo sguardo, il Suo grazie, diventa l’antipiretico e l’antidolorifico che ti cura e ti rimette in piedi.
Sei debole, ma ti accorgi che la sua gamba destra è gonfia e sai che può essere un effetto collaterale del farmaco che prende da poco più di un mese.
Così andrai a letto con il pensiero che domani dovrai andare al PS e aspettare,aspettare con pazienza, perché un emiplegico destro e AFASICO in un anno non ha maturato nessun diritto ad una corsia preferenziale e neanche tu!
Se quella CORDA non fosse così MOLLA!
Se la Sanità la tirasse con ENERGIA, così da farci sentire che C’È e che non ci ABBANDONA
NOI POTREMMO RIMANERE IN EQUILIBRIO con meno fatica fisica e psicologica.
LAURA