Minutes can save lives
Il 29 ottobre, si celebra come ogni anno la Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale e W.S.O. World Stroke Organization (Organizzazione mondiale dell’Ictus) ha reso noto il tema della Giornata Mondiale contro l’ictus per questa edizione 2021, è stato deciso di accendere i riflettori su quanto sia importante il fattore tempo con il riconoscimento tempestivo dei sintomi, lanciando il tema “Minutes can save lives”: 1 persona su 4 verrà colpita da ictus nel corso della propria vita, ma ogni minuto è prezioso”.
È un tema molto importante soprattutto in questo periodo di pandemia, in cui le persone temono a chiamare il 118 ed a recarsi in ospedale, l’Ictus è una malattia tempo dipendente, quindi ogni minuto è fondamentale.
In occasione di questo importante appuntamento annuale, l’Associazione A.L.I.Ce Ferrara odv continua la sua battaglia contro questa malattia così complessa ricordando, ancora una volta, quali sono i sintomi che vanno riconosciuti tempestivamente:
– non riuscire a muovere o avere minor forza ad un braccio, una gamba o entrambi gli arti dello stesso lato del corpo;
– avere la bocca storta;
– non riuscire a vedere bene metà o una parte degli oggetti;
– non essere in grado di coordinare i movimenti o di stare in equilibrio;
– non comprendere il linguaggio o non articolare bene le parole;
– essere colpiti da un violento e molto localizzato mal di testa, diverso dal solito.
Se improvvisamente compare anche uno solo di questi sintomi, occorre non aspettare. È necessario chiamare subito il 112 (in quelle regioni dove è attivo il Numero Unico di Emergenza) o il 118 perché, nel caso di sospetto ictus, il personale del centralino e quello dell’ambulanza sono in grado di attivare un particolare protocollo che indirizza velocemente all’ospedale più adeguato ovvero a quello in grado di gestire la fase acuta dell’ictus: è fondamentale infatti essere ricoverati nelle Unità Neurovascolari (Centri Ictus o Stroke Unit), reparti altamente specializzati per l’inquadramento clinico-diagnostico-terapeutico e la miglior gestione della malattia, dalla fase acuta alla riabilitazione neuromotoria e cognitiva precoce fino alla prevenzione delle possibili complicanze, con il trattamento dei fattori di rischio modificabili.
L’ictus cerebrale, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Dei 150.000 italiani circa che ne vengono colpiti ogni anno, la metà rimane con problemi di disabilità di varia entità; attualmente sono circa 1 milione i sopravvissuti con esiti di ictus più o meno invalidanti.
Il fenomeno, però, è in crescita, anche per l’invecchiamento progressivo della popolazione, motivo per cui sarà sempre più necessario affidarsi alle strategie di prevenzione per gestire in modo sostenibile e adeguato la patologia nel lungo termine e in un contesto di cronicità e comorbilità.
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